A.N.A.S. presenta il progetto “Ma non mi chiamare Amore!”

Il progetto “Ma non mi chiamare Amore!” nasce da una lunga esperienza violenza-sulle-donneterritoriale per il contrasto degli abusi su minori e stupri a danno di figure fragili (disabili e diversamente abili) e delle difficoltà di integrazione delle donne delle minoranze etniche.
Tale progetto nasce in accordo con l’Assessorato alla Salute di Palermo, il Dipartimento delle Politiche Sociali di Palermo, l’A.N.A.S., il Cefpas di Caltanissetta, l’Ass. Angeli per la vita e l’Accademia Medici d’emergenza, con la Fidapa BPW sez. di Milazzo.
Si propone l’obiettivo di PREVENZIONE E CURA DELLA VIOLENZA DI GENERE, attraverso le infrastrutture atte alla prestazione di un servizio sanitario (pronto soccorso e ospedale), i consultori, e le infrastrutture sociali quali la scuola (di ogni ordine e grado); le prefetture, le forze dell’ordine (Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri) le associazioni di volontariato e le amministrazioni locali (consiglio comunale, giunta e sindaco).
Lo strumento primario è la formazione laddove si prevedono interventi di cura (task force in ospedale e consultori), di prevenzione laddove si interviene con la scuola e associazioni preposte allo sportello di ascolto in un centro antiviolenza; d’informazione e divulgazione attraverso organi collegiali degli enti territoriali (consiglio comunale , giunta e sindaco).
Insieme alla Formazione, attraverso fondi legge 3/03/2012, legge 328, Europei, si realizzeranno case d’accoglienza, case protette, case rifugio per il recupero dell’autonomia ed il reinserimento sociale, così come previsto dalle linee guida della legge regionale: “Norme per il contrasto e la prevenzione e cura della violenza di genere”.

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